Ingresso cattedrale

Parco Regionale dell’Olivo di Venafro, Fondazione Mario Lepore Onlus

Il Parco Regionale dell’Olivo di Venafro è un Paesaggio rurale storico di interesse nazionale. Gli Oliveti di Venafro, infatti sono i più decantati al mondo nell’età classica e, pertanto, il luogo è ritenuto, assieme alla biblica Taybeh-Efraim i Palestina e al Monte degli Ulivi di Gerusalemme, il luogo più importante dell’olivicoltura storica mediterranea.

 Il territorio del Parco Regionale è stato inserito nel prestigioso REGISTRO NAZIONALE DEI PAESAGGI RURALI STORICI, con Decreto n. 6419 del 20 febbraio 2018 del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali ed è socio promotore dell’Associazione Nazionale dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico e primo Parco socio dell’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio.

 CONSIGLI PER LE VISITE

I luoghi oggetto di visita sono in massima parte privati e il loro grado di manutenzione dipende dai proprietari. I periodi migliori per le visite sono le stagioni autunnale, invernale e primaverile. L’estate è sconsigliabile per le alte temperature causate dal riverbero di calore del suolo.

Si utilizzi abbigliamento escursionistico adatto, evitando di avvicinarsi ai muri a secco dove nel periodo estivo non è raro incrociare la Vipera aspis. L’accensione dei fuochi e il campeggio non sono permessi, ne tanto meno l’uso di mezzi motorizzati al di fuori delle carrozzabili esistenti.

Dalla Cattedrale alle Mura ciclopiche

SI PARTE DAL DUOMO DI VENAFRO CHE HA IL PRIVILEGIO DI AVERE LA PORTA SANTA FIN DAL 1508, A DUE SECOLI DAL PRIMO GIUBILEO.

Dinanzi ad esso si profilano gli spazi e gli oliveti secolari che ospitano l’evento de La Passione che si sviluppa nel periodo pasquale in uno scenario paesaggistico di grande rilievo, determinato dalla conca degli olivi del Campaglione.

Quadri scenici di grande effetto si susseguono nell’oscurità durante la rappresentazione che si ripete ogni anno, sabato e domenica delle Palme. E’ uno degli eventi del genere più antichi in Italia, con la prima edizione datata 1967.

Se si ha tempo, attraverso questi oliveti, caratterizzati da olivi vetusti dalle forme più bizzarre, si raggiunge l’area dedicata all’Asino, con quattro socievoli esemplari.

L’Asino e il mulo sono stati i primi mezzi di locomozione del Parco, che accompagnavano gli spostamenti delle persone, attraverso le mulattiere del territorio, fino a Conca Casale e a Valle Venafrana sulle Mainarde, dove si praticava l’antico rito della transumanza.

Poco distanti, si apprezzano oliveti con alberi di Aurina e Olivastri di grandi dimensioni.

SALENDO PER LA STRADA CARRABILE DEL CAMPAGLIONE, DOPO NEANCHE 100 MT SULLA SINISTRA UN’AREA RECINTATA ACCOGLIE IL GIARDINO DEGLI OLIVI PATRIARCHI D’ITALIA.

Il Giardino degli Olivi patriarchi d’Italia è l’unica area del genere in Italia.

E’ una VERA BANCA DEL GENOMA DELL’ANTICA OLIVICOLTURA ITALIANA che raccoglie venti essenze riprodotte per innesto, gemelle degli olivi più vetusti d’Italia, una per Regione. Questo luogo è un’aula didattica all’aperto, dove è possibile immergersi nella storia e nelle leggende legate a questi olivi e osservare e scoprire la Mappa di Comunità del Parco Regionale dell’Olivo di Venafro, dove sono impressi oltre 2000 anni di storia del territorio.

Il luogo ha anche valenza paesaggistica, in quanto si domina il profilo di Santa Croce con la Torricella, avamposto di vedetta medievale e i resti delle Mura romane che si continuano nel profilo del Centro storico di Venafro, connotato dal Castello e dai campanili delle Chiese dell’Annunziata e di Cristo.

PROSEGUENDO LUNGO LA STRADA COMUNALE DEL CAMPAGLIONE DOPO CA 400 MT E PRIMA DELLA BIFORCAZIONE DELLA STRADA SULLA SINISTRA, IN UNO SLARGO TRA GLI OLIVI, SI ACCEDE ALLE MURA CICLOPICHE.

Una prima muratura introdurrà ai terrazzamenti ciclopici. Si entra nel cancello, che va richiuso nel modo rudimentale nel quale era accostato, per poi seguire il percorso.

Nell’area detta anche della Madonna della Libera ci sono una serie di terrazzamenti in opera poligonale con resti probabilmente pertinenti ad una villa della fine del II sec. a.C. con una cisterna in opera cementizia posta a monte.

Le ipotesi avanzate dai vari studiosi che si sono avvicendati nel tempo hanno sostenuto, in maniera alterna, che le emergenze erano riconducibili o ad una villa romana o a un santuario pagano extraurbano. LA MAGGIOR PARTE DAGLI STUDIOSI RITIENE, TUTTAVIA, CHE LE STRUTTURE FACCIANO PARTE DI UNA BASIS VILLAE DI UNA VILLA RUSTICA DI EPOCA REPUBBLICANA. Villa che è espressione di quel panorama agricolo delineato nel De agricultura di Catone, e cioè una villa a limitata manodopera schiavistica, basata su colture specializzate e selezionate, quali oliveti e vigneti, destinate alla vendita sul grande mercato di Roma e nei centri minori. INTERESSANTE È RISULTATA ANCHE L’IPOTESI CHE LE STRUTTURE DEL TERRAZZAMENTO POTESSERO ESSERE IN QUALCHE MANIERA RICONDUCIBILI PROPRIO A QUELLA VILLA RUSTICA DI VENAFRUM DI CUI PARLA MARCO PORCIO CATONE NEL SUO DE AGRICULTURA.

Il luogo ha una forte valenza paesaggistica perché dai terrazzamenti poligonali la vista spazia da Santa Croce con la Torricella, avamposto di vedetta medievale, con i resti delle mura di Agluzio Gallo, della cinta repubblicana di Venafro al Centro storico di Venafro fino ai boschi igrofili de Le Mortine, sul Volturno e a Monte Miletto del Matese.

E’ POSSIBILE CIRCUMNAVIGARE I TERRAZZAMENTI CICLOPICI E RISALIRE VERSO IL PUNTO DI USCITA DEL SENTIERO. QUI FA SFOGGIO DI SÉ UN IMPONENTE OLIVASTRO PLURICENTENARIO, DI FRONTE UN’AREA PICNIC A MONTE DEI RESTI DI UNA CISTERNA ROMANA.

Si può poi raggiungere la MULATTIERA e scendere direttamente fino alla Cattedrale.

Nei dintorni mulattiere e la Torricella che in epoca longobarda, intorno al mille, acquisì una forma organica adatta anche ad ospitare per lungo tempo gli uomini destinati alla sua utilizzazione di avamposto medievale.

Qui finisce la miniguida, ma ti consigliamo di organizzare per tempo la tua visita con degustazioni del famoso olio di Venafro decantato da Orazio, Plinio i Vecchio, Catone il Censore, Varrone, Giovenale, Marziale solo per fare alcuni nomi. E alla tua visita non può mancare il Castello Pandone, il Museo Archeologico e la Mostra Winterline.

DEGUSTARE IL CELEBERRIMO OLIO DI VENAFRO

VISITARE VENAFRO, CITTA’ D’ARTE

I paesaggi rurali storici costituiscono una testimonianza del corretto rapporto tra uomo e ambiente da non disperdere. Aiuta la Fondazione Mario Lepore nella manutenzione dei sentieri e nella ricostruzione dei muri a secco.

Fai una donazione alla Fondazione Mario Lepore Onlus sul conto corrente bancario dedicato n. IBAN IT92K0538778130000003039901

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VISITE GUIDATE

Per l’organizzazione delle visite contattare la Prof.ssa Rosaria Mascio – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 3488045194, Le visite guidata prevedono un costo variabile in base al numero dei partecipanti, maggiorate in caso di degustazioni. I fondi devoluti alla Fondazione Mario Lepore Onlus sono destinati alla manutenzione dei sentieri.

DEGUSTAZIONI

Sono a base di olio sopraffino del Parco prodotto da Aziende che operano nel Parco, che organizzano piccoli corsi finalizzati a cogliere i dati sensoriali di alta qualità. Al semplice pane e olio e possibile degustare i caratteristici “biscotti” all’olio di Venafro, la squisita insalata venafrana, formaggi derivati da ovini che pascolano nel Parco. Le degustazioni possono essere organizzate presso la Mostra del Paesaggio rurale storico di Palazzo Liberty a Venafro, oppure presso le aree picnic del Parco.

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